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L’8 marzo ci spinge, ogni anno, a riflettere sul ruolo delle donne a lavoro, in famiglia o, in generale, nella società. L’origine della giornata mondiale dedicata all’universo “in rosa” è controversa, ma tutte le versioni rimandano a un unico filo conduttore e sono accomunate dal desiderio di raggiungere la parità di genere.
Donne scese in piazza per protestare contro la guerra, a favore dell’aumento dei salari e del miglioramento delle loro condizioni di vita. Battaglie che, purtroppo, si combattono ancora oggi, seppure in modo differente. Le donne nel mondo, a parità di condizioni, vengono tutt’ora pagate meno dei colleghi uomini. La situazione non cambia nemmeno se si deve valutare un’eventuale promozione.
Le statistiche sottolineano che questo pregiudizio non solo è errato ma, addirittura, improduttivo.
Da un’indagine condotta nel 2015 dal Fondo Monetario Internazionale è emerso che questa discriminazione “costa” il 15% del reddito mondiale. Le donne al lavoro, infatti, offrono rispetto ai colleghi
uomini una diversa strategia, alle volte anche più efficiente, efficace e produttiva. Una delle caratteristiche vincenti è quella del “multitasking”. Molti studiosi, infatti, hanno confermato che il cervello delle donne “funziona” diversamente. Riesce a elaborare più informazioni in contemporanea e in modo trasversale.
E la soluzione creativa, spesso, risulta essere quella vincente. Il gruppo Giaconia ha sempre ritenuto che la differenziazione delle professionalità fosse un punto di forza da valorizzare.
Proprio con questo obiettivo ha scelto di mantenere nella sua grande famiglia un’alta percentuale di quote rosa.
Gli psicologi più volte hanno sottolineato l’esigenza di lasciare alla donna il proprio spazio. La propria gratificazione personale, seguendo un circuito virtuoso, si rifletterà sia nell’ambito familiare sia in quello professionale. Essere il simbolo del “focolare domestico” e un’affermata professionista è una delle scelte che ogni donna dovrebbe poter fare, senza per questo sacrificare qualcosa o senza ricevere in cambio i riconoscimenti che le spettano.
La festa della donna, per il Gruppo, non deve essere percepita come un simbolo della società consumista.
Deve rappresentare, piuttosto, una spinta incentivante verso una crescita culturale.
Il Gruppo Giaconia augura “Buona festa a tutte le donne” e augura un futuro retto dalla parità di genere.